lunedì 3 febbraio 2014

Desolazione vs Bellezza

Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore. (Peppino Impastato)

Prendo umilmente in prestito queste parole di Peppino Impastato, che spero mi perdonerà da lassù, per una piccola riflessione sui fatti di questi giorni.
Sono stati giorni terribili. Ci consideriamo civili, democratici, educati, e abbiamo messo in scena uno dei teatrini più indegni visti negli ultimi anni.
Non voglio entrare nel merito della questione politica - mi conoscete, e sapete come la penso - ma credo che sia il caso di fermarsi un attimo, tutti. Sono volate parole grosse, enormi, slogan fascisti, insulti sessisti, spintoni a deputate, insulti in risposta agli insulti di cui sopra, esortazioni all'offesa su noti blog di noti agitatori di folle, libri bruciati. Cose raccapriccianti. Non trovo altri termini. Raccapriccianti. Desolanti. E da parte di tutti, non solo del M5S (che pure ha fatto la sua parte, eh).

Credo che la bellezza vada riscoperta. Anche in politica. Forse soprattutto in politica. Perchè se perdiamo la bellezza, è la fine. Troppo a lungo è passato il messaggio che l'insulto, le urla, la "violenza" siano necessarie per farsi sentire. Non è vero. Non è assolutamente vero. L'insulto, le urla, la violenza non servono a niente. Il dialogo, serve. L'ascolto dell'altro, di qualunque idea politica sia. Il rispetto della dignità della PERSONA, prima di tutto, indipendentemente dal fatto che sia Grillino, Renziano, Berlusconiano o Alfaniano. Indipendentemente dal fatto che sia uomo o donna (ma questo mi fa ribrezzo scriverlo, se dopo tremila anni di evoluzione siamo ancora agli insulti sessisti...)! Serve rendersi conto che l'altro non è un nemico da combattere. Meno che mai se si vuole far politica. Serve rendersi conto che se ci sono delle regole, vanno rispettate anche se non piacciono. 

E - cari politici - serve rendersi conto che la vita reale della gente non è come la vostra. Una volta tanto, fateci vedere che oltre a litigare sapete anche fare qualcosa di buono per noi. Siete lì per questo, nel caso ve lo siate dimenticati. 

Fateci vedere che vi ricordate ancora cosa significa fare politica. Che quello slancio che ha portato molti di voi (non tutti!) a mettervi idealmente a servizio della comunità è ancora vivo. Fateci vedere questo, al di là del vostro colore politico.

Fateci vedere che la politica può e deve difendere la bellezza. Per favore.

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