martedì 15 novembre 2016

Un Trump-olino verso il passato.

Ho aspettato a lungo, prima di scrivere questo post.

Ho aspettato per non scrivere a caldo, per non farmi prendere la mano.
E' passata quasi una settimana, ed ora penso di poter scrivere. L'elezione di Trump, a mio modo di vedere, è un salto indietro di 50 anni. Sì, lo so che il Trump presidente sarà diverso dal Trump candidato. Certo. Anche se poi la scelta di un dichiarato razzista antisemita come "capo" della sua squadra di governo parla da sola. Lo so, questo. E infatti non sono tanto le mosse di Trump a preoccuparmi (oddio, magari un pochino anche quelle).

Quel che mi preoccupa è il fatto che ora negli USA ci siano legioni di imbecilli razzisti e misogini che si sentono AUTORIZZATI ad agire in modo razzista e misogino, perché le loro idee sono supportate dal Presidente. Non mi credete? Pensate che esageri? Andate a vedervi la pagina Facebook di Shaun King, giornalista e attivista statunitense. Sta raccogliendo tutte le testimonianze di quel che dico. Persone afroamericane e messicane che vengono "invitate" a sedersi sul retro, negli autobus, perché "quello è il loro posto". Donne musulmane a cui viene strappato il velo per strada. Uomini e donne "non-bianchi" a cui viene urlato di tornarsene da dove sono venuti, perché l'America non è più il loro paese. Bandiere con svastiche che compaiono sulle case.

Certo, ci sono anche proteste, scontri e tafferugli anti-Trump. Ovvio. I violenti purtroppo ci sono ovunque. Mi pare chiaro che anche tutto questo vada condannato, ma non sposta di una virgola ciò che sta succedendo: una nuova ondata di razzismo violentissimo, un salto all'indietro di 50 anni, uno sputo in faccia a Martin Luther King, a Rose Parks e a tutti coloro che credono che il colore della pelle (o semplicemente la provenienza geografica) non cambino il valore di un essere umano. Non abbiano niente a che fare con la DIGNITA' di un essere umano. Che rimane la stessa a prescindere da tutto.

Ecco. Per questo sono preoccupato, per questo sono amareggiato, per questo credo che no, non sia un problema degli USA ma una questione che ci riguarda tutti. Ne va del tipo di mondo che vogliamo costruire, che vogliamo lasciare a chi verrà dopo di noi. Bisogna capire se davvero vogliamo un mondo diviso in "persone più degne" (bianchi, normodotati e possibilmente individualisti) e "persone meno degne" (afroamericani, ispanici, musulmani, ebrei, disabili, ecc.).

Io un mondo così non lo voglio. E poiché sono ottimista, credo che non lo voglia nemmeno la maggior parte della gente. Spero - e credo - che l'era Trump sarà breve. 
Mi auguro solo che questo breve tempo non sia un inferno per chi si trova a viverlo.


P.S. lasciamo perdere tutta la questione climatica, perché su quella ci sarebbe da scrivere un libro. Dico solo che se il neopresidente USA dice di voler puntare tutto su carbone e petrolio e non sulle rinnovabili... Vabbé, tirate voi le conclusioni.

mercoledì 3 agosto 2016

Gli estremisti VS Papa Francesco

Ormai da alcuni giorni spulcio sul web le reazioni alla (a mio parere splendida) iniziativa delle comunità musulmane di presenziare alla Messa di domenica scorsa, come segno di rifiuto della violenza terroristica e vicinanza tra le diverse religioni; contemporaneamente leggo anche le reazioni alle parole sempre profetiche e incisive di Papa Francesco.

Mi hanno colpito (in negativo) in particolare due atteggiamenti, provenienti da estremi opposti, eppure simili nei toni e nei contenuti. Per comodità (chiedo scusa per la generalizzazione) li chiamerò i "clericali" e gli "anticlericali".

Questi ultimi hanno postato commenti sprezzanti, chiedendosi il perché ci sia la necessità di dare risalto alle religioni, che sono solo "cazzate inventate dagli uomini" e aggiungendo tra le altre cose che Papa Francesco non è altro che "l'ennesimo cialtrone vestito di bianco", solo "più simpatico dei precedenti", e quindi messo lì per "furbizia" da quella "associazione a delinquere" che è la Chiesa Cattolica. Mi pare superfluo sottolineare che davanti a frasi del genere non si possa fare altro che scuotere la testa e dispiacersi per loro.

Dall'altro lato, quello dei clericali, leggo di persone profondamente indignate per la presenza dei musulmani alla celebrazione dell'Eucaristia, presenza che viene vista come una "profanazione". In tutto questo, ovviamente, non mancano gli attacchi a Papa Francesco, reo di aver "distrutto la Chiesa" e "tradito i suoi predecessori" attraverso un "buonismo filo-islamista". Naturalmente di questa categoria di "clericali" fanno parte anche personaggi che non perdono occasione per gettare fango sul Papa, perché è l'unico modo che hanno per accrescere la loro popolarità (si vedano i vari Socci, Magdi Allam - che peraltro ha dichiarato di essere uscito dalla Chiesa Cattolica, e ce ne faremo una ragione -, eccetera eccetera).

Ora, io non ho nessuna intenzione di avviare una discussione teologica (anche perché in questo campo stanno scrivendo, e in modo molto migliore e più competente di quanto potrei fare io, tra gli altri il prof. Andrea Grillo e don Duilio Albarello), ma vorrei semplicemente far notare come questi estremi apparentemente opposti in realtà vadano esattamente nella stessa direzione: negare Dio per mettere al suo posto le proprie granitiche ed immodificabili convinzioni. Non c'è spazio per il dubbio, non c'è spazio per la comprensione, non c'è spazio per la compassione, non c'è spazio per la misericordia.  Ci sono solo le urla di chi vuole imporre la propria visione del mondo e della storia. Non c'è spazio per il soffio dello Spirito, che apre scenari nuovi, dischiude prospettive inedite, illumina angoli nascosti.

Fortunatamente lo Spirito soffia lo stesso, e Papa Francesco lo sa!

martedì 23 febbraio 2016

Torri d'Avorio, Muri e Ponti

Non ci si può chiudere nelle nostre torri d'avorio. Non si può demonizzare sempre tutti quelli che avanzano critiche contro di "noi". A dir la verità, non si può neppure ragionare in termini di "noi" e "loro".
Alla morte di Umberto Eco ho letto commenti di persone (miei colleghi, insegnanti di religione!) che recitavano testualmente: "un altro che muore senza realizzare il suo sogno di vedere la fine della Chiesa".

Ora, io posso capire tutto, ma a me questo atteggiamento pare irrispettoso, stupido e controproducente. Se continuiamo a considerare gli atei, gli agnostici, e in generale tutti coloro che non sono cristiani, come persone con cui non vale la pena confrontarsi (perché tanto sbagliano), non credo che andremo molto lontano.

Lo sto dicendo da mesi, credo che noi cristiani dobbiamo vivere nel mondo, non CONTRO il mondo. Dobbiamo metterci a servizio degli altri (tutti gli altri, anche quelli che non la pensano come noi), non CONTRO gli altri.

Il che - sia chiaro - non significa accettare qualunque cosa passivamente. Ma la logica dello "scontro" sempre e comunque non funziona, non porta a niente, non va. Non è nemmeno evangelica.

Ho anche visto commenti e post di insulti infuocati contro la sen. Cirinnà (non contro il suo ddl, proprio contro di lei, come persona). E la cosa mi ha infastidito molto, al di là di come la si possa pensare sulla questione unioni civili. Perché ovviamente questi insulti arrivavano da persone cattoliche (o presunte tali).

Lo so che da un sacco di fronti arrivano insulti ai cristiani, eh. Lo so, ne sono consapevole. Lo so che spesso i cristiani vengono trattati come poveri deficienti senza raziocinio. Lo so e la cosa mi infastidisce. Ma questo non ci autorizza a rispondere insultando a nostra volta. Se davvero vogliamo difendere la dignità dell'essere umano, allora questa dignità va difesa anche quando si tratta di persone che portano avanti idee diverse dalle nostre. L'insulto (o il considerare queste persone "meno valide", "meno interessanti" di noi) non è certo un atto di rispetto ala dignità.

Costruire ponti, non muri. Ponti, non muri. Ponti, non muri. Mi pare che Papa Francesco su questo stia continuando a martellare da un bel po'.

Buona giornata!

lunedì 25 gennaio 2016

Fantasy (Rainbow & Family) Day

Chi mi conosce un pochino sa che sono un grande appassionato di fantasy. E allora proprio dal fantasy prendo spunto per scribacchiare due pensieri su tutte le polemiche di questi giorni, fra manifestazioni, arcobaleni, Pirelloni della discordia e imminenti Family Day.

Io vedo tanti guerrieri, in giro. Da una parte e dall'altra. Guerrieri valorosi, in armatura completa, di quelle che ti proteggono sì da tutto e da tutti, ma che ti limitano anche la visuale. Che ti fanno vedere una sola idea di realtà. Essere un guerriero con la celata dell'elmo abbassata ti impedisce qualunque tipo di dialogo, perché le uniche discussioni possibili sono quelle che si fanno a suon di spada.

Poi vedo tanti affabulatori, tanti mercanti, tanti falsi maghi. Che sfruttano tutto e tutti, senza scrupoli, senza valori, senza pudore, senza vergogna. Che saltano su qualunque carro convenga loro, su qualunque idea consenta loro di guadagnare.

Io mi guardo intorno, e mi chiedo cosa voglio essere. Mi chiedo - da cristiano! - cosa sono chiamato ad essere. Non un guerriero, scusate ma no. Non sono mai stato bravo con la spada, e l'armatura mi soffoca. No, grazie. Non un affabulatore, nè mercante, nè (falso) mago. E quanto ai maghi veri, sono pochissimi, e so per certo di non avere quel dono.

E quindi? Quindi mi rendo conto di essere un viandante. Pieno di dubbi, con qualche punto fermo che cerco faticosamente di testimoniare con la mia vita, con un pochino di cultura (anche teologica) alle spalle, con un'innata curiosità che mi spinge a cercare di capire le idee e le posizioni diverse dalle mie, in cammino tra altri miliardi di viandanti come me. Con l'immensa benedizione di avere al fianco una moglie viandante come me (e spesso più saggia di me).

Questo sono, e non posso essere altro. Posso certamente tentare di essere sale e lievito, ma come dice un ottimo sacerdote di mia conoscenza, in misura tale da "evitare di far esplodere la pasta e di rendere il cibo immangiabile".


P.S.: Viandante rock'n'roll, eh! ;)