lunedì 23 marzo 2015

Speranza VS Cinismo

Il Papa è stato a Napoli. E Napoli ha accolto il Papa con i suoi colori, le sue tradizioni, il suo folklore, la sua gioia spontanea e calorosa, la sua confusione allegra, addirittura la sua pizza.
Il Papa ha parlato a Scampia, e ha detto cose condivisibili da chiunque, credenti e non credenti, contro la corruzione, contro la camorra, a favore della dignità umana e lavorativa.
Ha parlato al clero napoletano, non risparmiandosi una buona dose di stilettate pungenti e acute, e il sangue di San Gennaro mezzo sciolto gli ha dato l'occasione per invitare ad un impegno ancora maggiore, ad un servizio ancora maggiore.
Ha parlato a favore degli ultimi, dei poveri, ha incontrato i carcerati, tra loro anche alcuni transessuali.
Ha parlato ai giovani e a tutti coloro che volevano esserci sul lungomare Caracciolo, in una cornice talmente bella da mozzare il fiato, e ha parlato di gioia e di speranza. Di gioia e di speranza.

E Napoli ha risposto, un'enorme quantità di persone ha pregato, pianto, gioito, goduto della speranza pura e cristallina che sgorga da questa visita.

Ma ovviamente c'è chi si concentra su altro. C'è chi si concentra sul fatto che una visita del genere richiede ingenti spese per la sicurezza, e si scandalizza per questo. C'è chi si concentra sul fatto che una visita del Papa in questo momento storico mette a rischio l'incolumità di Napoli e dei Napoletani, e che quindi andava evitata. C'è chi si riempie la bocca della parola "laicità", come se "laicità" volesse dire che il Papa deve starsene chiuso in Vaticano (possibilmente in silenzio).

Scuse, scuse, scuse. Scuse per nascondere il fastidio che queste persone provano nel vedere che una visita come quella di Papa Francesco ha reso felice un sacco di gente. Ha portato davvero luce, ha portato davvero gioia, ha portato davvero speranza. Anzi, Speranza, con la S maiuscola.

A me dispiace che in nome della "laicità" (che peraltro è un'altra cosa) si perdano occasioni per comprendere, per apprezzare, per godere della gioia che può scaturire da un evento del genere. Mi dispiace davvero. Mi dispiace che questo "razionalismo" anticlericale porti ad un cinismo tale da non essere più capaci di cogliere la Speranza. 

Dovrebbe appartenere a tutti, la Speranza, indipendemente dalle proprie credenze religiose. Dispiace vedere che certe ideologie si trasformano in paraocchi che impediscono di coglierla.

Papa Francesco ha abbracciato Napoli, e Napoli ha abbracciato Papa Francesco. Inondando di Speranza la città. E questo conta!