lunedì 19 gennaio 2015

Ma c'è un'Italia che vi stima (e vi ringrazia).

Care Greta e Vanessa,

non so se in questi giorni avete avuto modo di dare un'occhiata a ciò che l'Italia pensa di voi. A dirla tutta, spero che non l'abbiate fatto.

Ma se disgraziatamente vi è capitato, vi sarete accorte che su di voi si sono sprecati insulti, calunnie, cattiverie di vario tipo, volgarità sessiste di infima lega; in generale, vi è stata scaricata addosso una rabbia smisurata, mischiata ad un atteggiamento da "ora ve la faccio vedere io" e a paragoni assurdi (uno su tutti, quello con i marò).

Ora... forse avete peccato d'ingenuità. Forse siete state un po' incoscienti. Non lo so, non so qual era il vostro grado di preparazione. Ma una cosa la so per certa: non meritate tutto il fango, le calunnie e gli insulti che vi stanno arrivando addosso. Non credete a questa gente. Non abbassate la testa.

Lo diceva bene Severgnini in un articolo sul Corriere, qualche giorno dopo il vostro rapimento: a volte la linea di confine tra incoscienza e coraggio è davvero labile. E per seguire un ideale come il vostro il coraggio è necessario, senza coraggio (e senza incoscienza) non si va da nessuna parte.

A differenza di tanti che parlano, parlano, parlano, voi avete FATTO. Vi siete organizzate, vi siete preparate (nel limite del possibile) e siete partite. A portare medicinali, a portare beni di prima necessità nel mezzo di un paese martoriato. Anche solo per questo andreste applaudite. E invece venite insultate da gente che - mentre dice che il volontariato si può fare anche in Italia, magari negli ospizi - nel 99% dei casi non alza le chiappe dal divano se non per prendersi qualcos'altro da mangiare.

"Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli." (Mt 5, 11-12)
Ora verrò accusato di intrepretare a mio modo il messaggio evangelico, ma cosa c'è di più cristiano, di più vicino allo stile di Gesù, che mettersi ad agire per portare il bene al proprio prossimo (che sia siriano, italiano, palestinese, ebreo, africano)? Nulla. E allora beate voi, Greta e Vanessa, beate voi, nel senso più puro e cristiano del termine.

Sì, c'è un'Italia che vi insulta, vi deride e vi calunnia. 
Ma c'è anche un'Italia che vi ammira e vi ringrazia. E io sono contento di farne parte!

giovedì 8 gennaio 2015

Non ce la faccio. #JeSuisCharlie #PrayersForParis

Scusatemi, ma non ce la faccio.

Non ce la faccio a leggere le deliranti polemiche dopo il massacro di Parigi.

Non ce la faccio a leggere di qualcuno che pensa che "in fondo se la sono cercata" perché "prendendo in giro così l'Islam è inevitabile".

Non ce la faccio a leggere che già un sacco di gente sta portando avanti l'equazione "musulmano=terrorista", e che niente può smuoverla da questa idea.

Non ce la faccio a leggere le parole di Salvini, tanto per dirne uno. Non ce la faccio proprio, non ce la faccio.

Non ce la faccio a leggere i distinguo sui contenuti delle vignette satiriche di Charlie Hebdo. Non ce la faccio, perché in questo preciso istante del contenuto delle vignette non mi interessa una beneamata fava. Non ce la faccio, perché davanti a quelle morti, cosa volete che mi importi se delle vignette satiriche prendevano di mira anche Dio, la Trinità, la Chiesa? Ma cosa volete che me ne importi??? Ma davvero si possono fare distinguo su questo??? In questo momento???

No, quelle vignette non piacevano nemmeno a me, sia che se la prendessero con l'Islam, sia che se la prendessero con il Cristianesimo. Ma uccidere chi le disegnava? UCCIDERLI???

No, signori, no, non ce la faccio. Prendete pure per il culo il mio Dio, la mia religione, i miei valori. Ma io NON UCCIDO chi fa una cosa del genere. Potrà non piacermi, ma NON UCCIDO. Io difenderò la tua libertà di espressione, anche se magari ti farò notare che non mi piace quel che dici. Ma hai il diritto di dirlo. E io ho il diritto di replicare, di farti notare che non mi piace. Ma NON HO IL DIRITTO DI CHIUDERTI LA BOCCA. NON HO IL DIRITTO DI UCCIDERTI. Anche se insulti il mio Dio (che poi è il Dio di tutti).

Non ce la faccio a scaricare la colpa sull'Islam e sull'immigrazione, come fa qualcuno. Non ce la faccio - ribadisco - a dire che se la sono cercata, come fa qualcun altro.

Non ce la faccio, e l'unica cosa sensata che mi viene per chiudere l'articolo è di fare mio l'invito del Papa, e pregare. Pregare per le vittime. E pregare per gli assassini, perchè, come dice Francesco "il Signore cambi il loro cuore".