giovedì 21 novembre 2013

Il Ministero della Speranza ha detto che si può sperare (cit.)

Il titolo l'ho preso da una canzone di De Gregori, per inciso.

Questo post mi sta uscendo un po' di getto, da scuola in ora buca, prima di entrare in una classe. 

Ieri ho condiviso su Facebook un articolo apparso su La Stampa, che mostrava un lato bello dell'Italia, un lato che vorremmo vedere sempre. Mostrava la grande solidarietà umana dopo il disastro successo in Sardegna.

Mentre lo condividevo, pensavo che il 90% dei post "seri e impegnati" sui social network sono post di denuncia sociale. Di quanto le cose vanno male, di episodi negativi, di ingiustizie. 

Per carità, è giusto, doveroso, sacrosanto denunciare i soprusi, eh... però. Però c'è un però.

Non è che stiamo facendo un po' prendere la mano? Non è che ultimamente stiamo contribuendo a dipingere un mondo più nero di quello che è in realtà? Non perchè le ingiustizie non ci siano, eh, ci sono e vanno denunciate... però non ci sono solo quelle! E' un circolo vizioso, a volte... se non si mostrano anche le cose belle, virtuose, positive, è difficile avere poi la forza spirituale e morale di combattere quelle brutte.

Insomma, l'ho già detto in un vecchio post, la bellezza salverà il mondo. E anche la speranza, aggiungo. E siccome le cose belle, virtuose, solidali e gioiose CI SONO, forse sarebbe il caso di dare loro un po' di risalto...

Ciao! :-)

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