martedì 5 febbraio 2013

Questione di stile.

"E' questione di stile", cantano gli Area765. "E' questione di stile su come perdere tempo quando c'è tutto da fare". 

Questione di stile, già. Questione di politica. Questione di una campagna elettorale in cui la politica - come al solito - sta dando il peggio di se stessa.

Ma questione anche di impegno civile. Di voglia di cambiare, di voglia di impegnarsi in prima persona.

Sarà che a scuola sto facendo vedere un film su Mandela, sarà che ne faccio vedere altri su don Pino Puglisi, su Impastato, sarà che parlo di Falcone e Borsellino, sarà che mostro esempi di persone del passato, prossimo o remoto, o in alcuni casi anche del presente, persone che per portare avanti ideali di giustizia, di tolleranza, di civiltà, di legalità, di solidarietà, sono arrivate a mettere anche la loro stessa vita in secondo piano.

Sarà che queste persone non sono nate con l'etichetta "eroe" appiccicata addosso. Sarà che erano, e sono, persone fatte di luci ed ombre, di virtù e di vizi, di santità e peccato. Persone non diverse da noi. Non supereroi, ma persone che hanno messo - posso dirlo? - l'Amore al primo posto. Amore inteso nelle sue mille espressioni, già dette prima, dalla giustizia alla solidarietà.

Saranno tutte queste cose. Sarà la voglia di fare qualcosa di più, di librarsi un po' più in alto di quello che ci fanno vedere, di quello che ci fanno credere alla tv, della mediocrità imperante.

Sarà anche che - nonostante tutto - un po' di fiducia nel popolo Italiano m'è rimasta.

Sarà tutto questo, ma ho voglia di andare a votare. Nonostante tutto, ripeto. Ho voglia, ho voglia di fare qualcosa per quest'Italia, tanto bella e tanto maltrattata dagli stessi Italiani. 

Sarà che nel mio piccolo voglio dare il mio minuscolo contributo per cercare di aiutare i ragazzi che mi sono affidati a ragionare con la loro testa, ad andare oltre gli stereotipi, a cercare un Bene più prezioso del proprio inviolabile giardinetto privato (che peraltro, poi, viene comunque violato, è una legge implacabile: più ti chiudi, più sei fragile).

Sarà tutto questo, andrò a votare e poi si vedrà. 

Posso solo fare un appello al futuro governo, di qualunque parte sia?
D'accordo il lavoro, è giusto, è fondamentale. Però provate a darci anche un po' di poesia. Un po' di speranza. Un po' di sogni (ma non i sogni elettorali propagandistici, eh, non "restituirò l'IMU"). Un po' di capacità di vedere la bellezza,  nel volto delle altre persone, senza divisioni. Senza nord e sud, senza che i figli degli immigrati, che parlano italiano e frequentano le scuole italiane, debbano comunque sentirsi degli stranieri. Vi prego, dateci un po' di bellezza. Per favore. Anche attraverso la bellezza passa la salvezza del nostro Paese.

2 commenti:

  1. grande! Sono davvero delle belle parole, pure io che di politica sono proprio ignorante le ho apprezzate.

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  2. ..pienamente d'accordo. E "la bellezza salverà il mondo" (F.Dostoevskij) se questa bellezza impariamo a riconoscerla dentro e fuori di noi, a rispettarla e a lasciarci guidare da valori veri :) Chiara :*

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