lunedì 27 aprile 2015

Se questo è un tifoso.

Ho sempre amato il calcio. E' uno sport meraviglioso, dal mio punto di vista il più bello del mondo. Sono juventino da sempre, il mio numero preferito è tutt'ora il 26 della maglia di Edgar Davids, giocatore di cui sono sempre stato (calcisticamente) innamorato.
Ieri ho guardato il derby alla tv. Ho visto la Juve perdere, e ci sta perché il Toro ha fatto una gran partita. Complimenti a loro, ma non è di questo che voglio parlare.
Leggo le notizie sulla partita, e sento parlare di "tifosi" del Torino che prendono a sassate il pullman della Juve. Continuo a leggere, e sento parlare di "tifosi" della Juventus che lanciano una bomba carta sugli spalti granata e provocano 11 feriti.

So che sto scoprendo l'acqua calda, ma questo non è calcio. Non è sport. Quelli non sono tifosi. Cose dette e ridette. Però una riflessione consentitemela lo stesso. 
Da anni dico che c'è una differenza sostanziale tra lo sfottò e l'insulto. Un coro come "Napoli merda Napoli colera", tanto per dirne uno dei più diffusi, non è uno sfottò. E' un insulto, e anche pesante. Aggiungere la parola "merda" ad ogni squadra avversaria che si incontra non è uno sfottò. E' un insulto. "Preparare" le partite come se fossero guerre (parlo dei tifosi, eh) non è uno sfottò. Mi sono sempre sentito rispondere che fa parte del gioco, che finisce tutto lì, che non c'è "cattiveria". Sarà. Ma io continuo a pensare che le parole abbiano un peso, e che a volte il passaggio dal "Torinista pezzo di merda" al lancio della bomba carta non sia poi così difficile da immaginare. Insomma, il tifo "contro" anziché il tifo "per" porta solo danni. Anche fisici.

Soluzioni non ne ho, se non quella - lenta e faticosa - di martellare sull'educazione e sulla correttezza dei futuri tifosi, quelli delle generazioni future. Ma ha ragione Allegri quando dice che in un clima del genere è assurdo pensare di portare i bambini allo stadio. 
Una cosa però la dico, e mi piacerebbe arrivasse a tutte le società calcistiche italiane: se - come stato Italiano e come società sportive - non siamo in grado di prevenire e di capire quali tifosi sono davvero tifosi e quali invece sono un branco di criminali imbecilli, giochiamo il prossimo campionato - TUTTO! - a porte chiuse. 
E se qualcuno - giocatori, tifosi, addetti ai lavori - dovesse dire che è una proposta assurda, fate una ricerchina su google per vedere QUANTI incidenti, feriti, addirittura morti ci sono stati in Italia negli ultimi anni per via del "tifo". 

...bisogna avere cervello anche per andare allo stadio. Evidentemente, in Italia, in troppi non ce l'hanno.

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