venerdì 19 ottobre 2012

...silenzi notturni...

...serata passata a giocare a giochi in scatola "alternativi" con amici storici. Un paio di birre, tante chiacchiere, divertimento assicurato.

Tornare a casa, in auto, guidando per una decina di kilometri, De Gregori sull'autoradio, con due pensieri in testa: uno in sottofondo, costante, presente, importante, fondamentale, di cui non potrei fare a meno: mia moglie, la mia sposa, la donna della mia vita, senza la quale non potrei fare nulla di ciò che faccio, essenziale ed unica, indispensabile e meravigliosa, in questi giorni lontana fisicamente ma sempre vicina in ogni cosa che faccio.

L'altro invece... i miei alunni e le mie alunne, alcuni e alcune in particolare, una classe in particolare, direi, con la loro freschezza, la loro voglia di vivere, la loro curiosità mascherata da ribellione, la loro sete di conoscere nascosta dietro un velo di indifferenza per non sembrare secchioni. 

E in tutto questo De Gregori che canta che la Storia siamo noi, non si può fermare... ché in fondo il mio mestiere è quello dell'attore che entra in scena in questa vita "che tanto pulita non è" e si inchina e ringrazia per gli applausi per quel poco che riesce a fare e a dare.

...cercando, sempre e comunque, di dare il meglio, senza riuscirci quasi mai, ma provandoci sempre. Sempre!

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