martedì 11 gennaio 2011

...faccio mie queste parole sentite oggi su RadioUno dal bravo Umberto Broccoli nel programma "Con parole mie":

Sembra quasi un accessorio inutile, un bagaglio pesante, chi lo porta con sè deve quasi vergognarsene. Per contro, c'è chi lo esibisce continuamente. C'è chi in ogni momento cita frasi, spara sentenze lette altrove, cerca di farti pesare la sua conoscenza, antitetica alla tua ignoranza.

Atteggiamenti, atteggiamenti a sottintendere la parola "cultura".

Atteggiamenti, e come tali sbagliati. Chi dimostra disprezzo per la cultura è un ignorante. Prima poi si scontrerà con la sua ignoranza e sarà la crisi. Chi ostenta erudizione rischia di essere più ignorante ancora, perchè la cultura non passa per una raffica di citazioni in libertà provvisoria, nè per gli scaffali pieni di libri schierati alle pareti della casa per far vedere a tutti quante letture hanno nutrito l'anima. Anche perchè il più delle volte quei libri sono intonsi, e potrebbero stare bene in quegli scaffali anche quei libri totalmente vuoti all'interno. Libri da parata, libri da esposizione, libri scenografati, libri acnora più ignoranti degli ignoranti.

La cultura non è nozionismo, per questo bastano i cruciverba e i cruciverbisti. Dovrebbe essere, la cultura, come l'eleganza: mai appariscente, quasi mimetizzata, poco vistosa. Diversamente siamo in piena settimana enigmistica, ma senza splendore.

Gli antichi sapevano di non sapere. Oggi o si sa di sapere, o non si sa e basta. E in tutti e due i casi, è meglio non farsene un vanto.

Significative, significative, tanto significative.

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